“Il rispetto nasce dalla conoscenza, e la conoscenza richiede impegno, investimento, sforzo". Tiziano Terzani
Qualche tempo fa mi è stato chiesto un parere rispetto a come fare quando due genitori seguono religioni diverse e non concordano sulla religione che vorrebbero impartire ai propri figli. Specifico che non ho alcuna formazione teologica e per questo non mi addentrerò in questioni di valore, cercherò però, semplicemente, di darvi un parere pedagogico rispetto alle dinamiche che si possono creare in situazioni come queste. Quando si parla di fede, qualsiasi essa sia, entriamo in un campo che si muove tra privato, sociale e culturale, per questo vorrei sottolineare la complessità e la delicatezza del tema. Io esprimerò il mio pensiero in base alla mia esperienza e al mio contesto culturale che ovviamente potrebbe non essere condiviso da altri. Quello che dirò potrebbe essere utile alle famiglie che vogliono raggiungere ad un accordo condiviso nella gestione dell’educazione religiosa e morale dei propri figli, magari facendoli sperimentare anche con pratiche e contesti di entrambe le religioni. Vi indicherò, nell'ultimo punto, anche ciò che è emerso, fino ad oggi, a livello giuridico, proprio per dare un contributo su più livelli.
Dopo questa lunga premessa, ecco a voi 6 (s)punti per riflettere insieme su cosa è possibile fare quando due genitori non condividono la stessa religione. 1. IL BENESSERE PRIMA DI TUTTO! Pare inutile dirlo ma non lo è, il benessere dei vostri figli e delle vostre figlie deve essere la base assoluta delle vostre azioni educative, quindi, una lotta a chi detiene la religione migliore, oltre a essere concretamente impossibile, non farà stare bene nessuno, si creeranno conflitti, divisioni e discussioni difficili da gestire e faticose da vivere.
In un’epoca dove i social hanno tolto la necessità di rispondere delle proprie parole, dove ognuno si sente libero di scrivere tutto ciò che gli passa per la mente, non importa se fasullo, offensivo o discriminatorio, pare sempre più urgente fare un pensiero rispetto al valore delle parole e, in questo caso, approfondire il loro ruolo all’interno della relazione educativa.
Le parole hanno un enorme valore, poiché ci mettono in relazione con il mondo, forniscono significato a ciò che viviamo e proviamo, aiutandoci a definire pensieri, azioni ed emozioni.
Grazie alle parole possiamo descrivere i nostri desideri, i nostri bisogni e le nostre ragioni, proprio per questo è importante imparare a farlo con un linguaggio positivo, non volgare e non giudicante. Insegneremo così a bambini e bambine il rispetto per loro stessi e per gli altri, insegneremo ad affrontare, in maniera costruttiva, le proprie e altrui fragilità e diversità.
Non giudichiamo le persone ma le azioni! Non bisogna dire a un bambino o ad una bambina, sei stupido, sei una pasticciona, non sei capace ma piuttosto questa cosa è sbagliata o questa azione non si fa. Se definiamo la persona come stupida, incapace e sbagliata stiamo toccando la sua individualità, non le azioni che sta compiendo e questo, lederà la sua autostima, facendo emergere rabbia e tristezza.
Ripartono gli incontri gratuiti in Libreria Mondadori (in Ettore Ponti). Anche quest’anno vogliamo promuovere momenti di condivisione e riflessioni su tematiche differenti, il tutto circondato… Leggi tutto »Incontri Gratuiti in Libreria
Alcuni temi ci mettono in scacco, la sessualità è uno di questi, soprattutto se occorre parlarne con i più piccoli. Per fornirvi qualche supporto in più ho pubblicato, sul sito Mamme Acrobate, qualche consiglio per affrontare con i più piccoli il tema della sessualità.
I bambini e le bambine sono una fonte inesauribile di domande e curiosità, ed è un bene che lo siano! Ma se siamo sempre pronti a rispondere rispetto ad ogni argomento, con grande fierezza quando siamo ben preparati, davanti ad una tematica specifica il corpo si irrigidisce e negli occhi si legge il terrore: la sessualità!
Come gliene parlo ora? Cosa può o non deve sapere mio figlio o mia figlia? Beh, in realtà non bisogna nascondere nulla rispetto alle tematiche relative alla sessualità e all’affettività, vanno semplicemente usati dei termini semplici senza raccontare bugie o invenzioni.
Quindi ecco a voi 6 (s)punti utili per affrontare il tema della sessualità e dell’affettività con i bambini.